Una giornata di festa per la Chiesa nissena, quella del 21° anniversario di consacrazione episcopale del Vescovo mons. Mario Russotto, celebrato con l’ordinazione di tre nuovi sacerdoti, in una cattedrale gremita e animata dalla presenza gioiosa e attenta delle comunità parrocchiali, specialmente quelle di provenienza dei tre giovani diaconi che hanno ricevuto la consacrazione dalle mani del Vescovo: Calogero Antonio Caputo, da Sommatino, Andrea Criscuoli, da S. Paolo in Caltanissetta e Arcangelo Lo Cascio da S. Caterina.
Una occasione solenne, presenti i tre sindaci Walter Tesauro di Caltanissetta, Giuseppe Ippolito di S. Caterina e Salvatore Letizia di Sommatino.
In apertura il saluto del Vicario generale, mons. Onofrio Castelli, che a nome di tutti i sacerdoti della diocesi, presenti alla celebrazione, ha porto gli auguri al Vescovo, riprendendo nelle conclusioni il tema dell’Unità che è al centro della nuova Lettera Pastorale “Tutti siano uno” che mons. Russotto a indirizzato alla diocesi:
“Il nostro affetto e la nostra preghiera vanno a Lei, perché il Signore le dia la forza e la salute per sostenere il peso del ministero episcopale che in maniera instancabile spende per noi e in mezzo a noi. Le auguriamo di cuore che il Signore la ricompensi con tante consolazioni per le preoccupazioni e le sofferenze che nel suo alto compito non possono mancare. Noi guardiamo a Lei come garante e valido punto di riferimento, segno di Cristo, il pastore e lo sposo. Grati al Signore per Lei e per tutti i doni che ci elargisce, compresi i tre nuovi presbiteri di questa celebrazione di ordinazione, ci stringiamo a lei dicendole: siamo uno in Cristo con Lei. Ci siamo, non dubiti di noi. Auguri!”
Un decalogo per i nuovi sacerdoti, tratteggiato dal Vescovo Mario nell’omelia. Un’omelia importante, nella sua apparente semplicità, in cui la profondità spirituale che il sacerdozio richiede è stata sempre coniugata con una nuova antropologia che il sacerdote è chiamato a testimoniare nel suo ministero. Un’omelia pronunciata con un tono colloquiale, ma fermo e autorevole, senza margini di compromesso rispetto ad un radicamento in Cristo che deve riuscire ad essere totale, radicale, appassionato:
“Volate alto nella vostra vita spirituale – ha esortato il Vescovo – volate alto nella vostra esperienza di fede, radicati nella contemplazione di Gesù Eucarestia. Lasciatevi rapire il cuore solo da Lui, solo dal suo Amore.
Il santo popolo e tutto il presbiterio, che è qui a pregare con voi, si attendono molto da voi.
Questa sera, pubblicamente, voi date tutto di voi stessi al Signore, non trattenete porzioni di voi da questa offerta totale e radicale.
Non siate mai mezzi uomini, siate sempre ricchi di umanità. Date il vostro tempo ai poveri, agli ultimi, alle persone, anche se siete stanchi, perché hanno bisogno di parlare, di raccontarsi, di avere un po’ di conforto: abbiate sempre tempo per loro, dedicate molto tempo al ministero dell’ascolto e al sacramento della Riconciliazione.
Abbiate rispetto della dignità del mistero che il Signore pone sulla vostra bocca e nelle vostre mani.
Il nostro popolo ha bisogno di punti di riferimento, ha bisogno di modelli veri, credibili, non di eroi di avventure personali.
Siate liberi dentro, liberi di appartenere a Dio e dunque al suo santo popolo, tanto liberi da non essere legati a nessuno. Nessuno spezzi il cerchio della vostra libertà interiore.
Siate nella gioia, sempre: contagiate di gioia le famiglie, gli anziani, contagiateli con la vostra gioia
Non prendetevi mai troppo sul serio, sappiate avere la giusta distanza da voi stessi, e non cercate gratificazioni dagli altri: la vostra unica ricompensa è il mistero che il Signore oggi penetra nelle vostre persone.
Abbiate sempre fiducia nel vostro Vescovo, chiunque egli sia e sarà. Sappiate stare nell’obbedienza, perché lì c’è la radice della comunione. Come Gesù, obbediente fino alla morte e alla morte di croce, per questo Dio lo ha esaltato.
E sappiate che c’è tutto un presbiterio, tutta una famiglia, che vi accoglie, che vi incoraggia, che con voi condivide gioie e dolori, che vi è di esempio, ma che ha anche bisogno della vostra linfa vitale, della vostra energia, della vostra giovinezza”.
Al termine della celebrazione le destinazioni dei nuovi sacerdoti, scandite dall’applauso dei fedeli: padre Calogero Caputo presso la chiesa madre di S. Cataldo, padre Andrea Criscuoli presso la chiesa madre di Milena e padre Arcangelo Lo Cascio presso la chiesa madre di Campofranco.
Nei prossimi giorni ciascuno di loro celebrerà la prima Messa nella parrocchia di provenienza e inizierà per loro e per le comunità che li accoglieranno una nuova storia
