Sarà l’Ufficio Tributi del Comune a coordinare l’accertamento della posizione di oltre 11.000 utenze TARI scomparse dai radar nell’ultimo biennio: lo ha dichiarato stamattina il Ragioniere generale dott. Claudio Bennardo al termine della conferenza stampa del Sindaco Walter Tesauro, con la Giunta comunale al completo ed i dirigenti dei settori, Bennardo e Tomasella, interessati alla vicenda dell’aumento delle tariffe relative ai rifiuti urbani.
Il primo atto amministrativo del Consiglio Comunale, che ha approvato il Piano Economico e Finanziario (PEF) con le nuove tariffe aumentate del 15/17%, ha suscitato molte polemiche e proteste, ed è stato letto come un segnale negativo dell’inizio della nuova amministrazione di centro-destra.
Le note polemiche non sono mancate anche in conferenza stampa, nei confronti dell’opposizione, che ha votato contro il provvedimento, lamentando peraltro tempi strettissimi che non avrebbero consentito un esame ponderato della delibera proposta.
L’Assessore al Bilancio, Guido Del Popolo, ha dichiarato che gli Uffici avevano già predisposto per tempo la base tecnica del provvedimento, posto che le scadenze per l’adeguamento delle tariffe TARI erano state prorogate al 30 giugno e poi al 20 luglio, ma a quanto pare soltanto dopo l’insediamento della nuova Giunta l’Amministrazione ha “scoperto” la questione, decidendo di portare il provvedimento in Consiglio Comunale, senza passare per la Commissione competente e senza nemmeno una delibera di Giunta che lo accompagnasse.
Al netto delle polemiche post-elettorali, il dato che è emerso è che l’aumento delle tariffe, utile a ripianare il gap di 3 milioni di euro necessari per coprire il costo del servizio oltre ai 10 milioni già consolidati dai pagamenti dei cittadini, quest’anno era inevitabile in quanto è venuto meno l’intervento delle Stato che, dal 2020 anno del Covid, aveva ripianato con proprie risorse in tutti i Comuni gli squilibri relativi ai servizi di igiene urbana.
Dal 2024 l’intervento statale non c’è più e quindi rimane a carico dei nisseni la differenza, posto che per legge non è possibile coprire con fondi del bilancio comunale i costi dei servizi di igiene urbana.
Nel corso della conferenza stampa sono emerse diverse questioni legate alla tipologia delle tariffe e alla qualità del servizio: la tassazione è ancora mista, calcolando più la superficie degli immobili e in misura minore il numero degli abitanti, mentre con il sistema della “tariffa puntuale” si potrebbe calcolare soltanto relativamente alle persone, che sono produttrici dei rifiuti da smaltire, abbassando notevolmente i costi per i cittadini.
Disponibilità dell’Amministrazione a prevedere in futuro fasce sociali agevolate per le utenze disagiate (che potrebbero già usufruire delle esenzioni statali fino al 30% in atto), mentre è stato assicurato che nessuna modifica riguarderà in aumento le condizioni contrattuali con la ditta che gestisce il servizio.
Rimane il mistero delle 11.000 utenze non ancora accertate. La quantificazione di questo fenomeno finora non è stata univoca e chiara, e su questo punto il Ragioniere generale ha dichiarato che l’accertamento è iniziato, in coordinamento con altre direzioni, innanzitutto quella anagrafica, per individuare nuclei familiari e indirizzi di residenza di prima e seconda casa.
Alla domanda sul voto contrario con cui lo scorso anno il centro-destra in Consiglio comunale ha bloccato l’aumento delle tariffe, che oggi si riversa potenziato sulle utenze dei cittadini, gli amministratori hanno glissato.