Presentato, nella sala Fiandaca del Museo Diocesano, il progetto del ciclo di affreschi che sono in lavorazione nella cattedrale di S. Maria La Nova, con una conferenza stampa del vescovo, mons. Mario Russotto, con la Soprintendente ai BB.CC. arch. Daniela Vullo e l’autore, il M° Salvatore Seme. Presenti al gran completo lo staff della Curia e del Seminario, il presidente della BCC “Toniolo e S. Michele” Salvatore Saporito con alcuni componenti del CdA e l’imprenditore Leonardo Torregrossa che ha realizzato i lavori preparatori.
“Avremmo voluto tenere questa conferenza stampa ad opera compiuta – ha esordito il vescovo mons. Mario Russotto in apertura – siamo stati sempre contrari agli annunci prima delle realizzazioni, ma completato l’affresco del primo arco del transetto sinistro della Cattedrale, possiamo parlarne e dare qualche informazione.
L’idea di quest’opera parte da molto lontano: nel 1924 partirono i lavori per l’ampliamento della cattedrale, per aggiungere il presbiterio, l’abside, i transetti e la cupola. Già mons. Giovanni Jacono aveva in mente un progetto di completamento, poi interrotto dal bombardamento del 10 luglio 1943. Gli affreschi dell’abside furono poi affidati all’Arduino.
In questi anni ho ricevuto tante sollecitazioni a procedere al completamento pittorico della cattedrale, soprattutto dai componenti del Capitolo cattedrale, in particolare i monsignori Giovanni Speciale e Liborio Campione.
Nel 2012 si è tenuta una tavola rotonda di cui l’anno successivo sono stati pubblicati gli atti, e da allora è partita una sinergia operativa con la Soprintendenza ai Beni Culturali per studiare la soluzione migliore”.
La Sovrintendente ai BB.CC. arch. Daniela Vullo ha definito il progetto affreschi “grandioso e importantissimo, a colmare un vuoto tra gli affreschi settecenteschi del Borremans e quelli di Arduino dell’immediato dopoguerra. La Soprintendenza, già negli anni passati, diretta dalla prof. Rosalba Panvini, ha sposato da subito l’idea del Vescovo, è stata coinvolta dettagliatamente in tutta una serie di incontri negli ultimi due anni, e infine ha condiviso il progetto, essendo responsabile istituzionalmente della compatibilità dei nuovi interventi con il contesto storico-artistico in cui si vanno ad inserire. Ieri il sopralluogo in cattedrale ha dimostrato che il primo step ha dato un ottimo risultato”.
Il vescovo Mario ha poi illustrato più dettagliatamente il ciclo degli affreschi che si andranno a realizzare, e si prevede che saranno completati tra un anno e mezzo o due. Si tratta di un ciclo mariano, quanto mai centrato in una cattedrale dedicata proprio alla Vergine Maria.
Saranno affrescate le volte e le pareti delle navate laterali dei transetti, in ognuno dei quali si aprono due archi di 15 metri di altezza ai lati della cupola, con una curvatura molto netta, quasi a 90°, che rende particolarmente arduo il compito dell’artista per evitare distorsioni ottiche nei dipinti.
L’artista lavora su un ponteggio altissimo e complesso, opera d’arte dell’impresa ALMA di Leonardo Torregrossa, che ha proceduto anche alla preparazione del sottofondo di supporto delle pareti da affrescare.
Il giudizio di mons. Russotto è nettissimo: “Si tratta di un’opera realizzata in maniera magistrale, che non ha niente da invidiare agli affreschi del Borremans e dell’Arduino, con i quali si integra perfettamente: è come se in cattedrale ci fosse sempre stata”.
Sulle due volte che convergono sull’altare saranno dipinte l’Annunciazione e la visita di Maria ad Elisabetta, sugli archi di sinistra la Natività e la presentazione di Gesù al Tempio e su quelli di destra il ritrovamento di Gesù al Tempio a 12 anni e Maria sotto la Croce: Cristo Salvatore e Cristo Redentore, sempre con Maria, mentre nelle quattro vele che circondano la cupola saranno raffigurati i quattro evangelisti, che hanno raccontato e tramandato questa storia della salvezza.
L’autore degli affreschi, impegnato già da qualche mese in un lavoro estremamente impegnativo, non soltanto per gli spazi e l’altezza in cui si svolge, che inizia ogni giorno alle prime luci del mattino, è Salvatore Seme, di Torre del Greco, conosciuto in diocesi in occasione della realizzazione delle grandi tele laterali della chiesa madre di Milena, commissionate dall’arciprete don Luca Milia.
“Mi sono innamorato di questo suo stile – ha dichiarato il vescovo – molto vicino a quello del Borremans e dell’Arduino, non abbiamo cercato nomi risonanti, ma penso che sia il meglio in assoluto che potevamo trovare.”
Sottolineata, da parte di mons. Russotto, l’assoluta autonomia economica che sta sostenendo il progetto: “Non abbiamo badato al risparmio per quest’opera, ma senza chiedere niente a nessuno, né tantomeno finanziamenti pubblici, e non abbiamo tolto niente a nessuno, incrementando, anzi, gli interventi solidali della nostra Caritas in aiuto agli ultimi, ai poveri, ai migranti. Il vescovo per primo e tutti i canonici della cattedrale abbiamo offerto del nostro, e spontaneamente due parrocchie cittadine, S. Lucia retta da padre Andrea Muscarella e S. Pietro, retta da padre Rino Dello Spedale Alongi, hanno offerto un proprio contributo.
L’unico sostegno esterno ci è venuto dal cuore generoso del Presidente Saporito della BCC “Toniolo e S. Michele” e dal Consiglio di amministrazione della Banca che sono l’unico sponsor di questo progetto, che completeremo con i risparmi che abbiamo accantonato, senza null’altro chiedere ai fedeli”.
È intervenuto infine l’artista, Salvatore Seme, specializzato in arte sacra, autore di opere che si trovano nel santuario di Pompei, di diversi ritratti, i cardinali Martini e Sepe, i Papi Benedetto XVI e Francesco, che ha illustrato la tecnica seguita per realizzare gli affreschi: “Una tecnica ricercata, affinata in Germania e studiata sui materiali delle chiese mediterranee, tufo e calce, che per fortuna, nella nostra cattedrale, erano stati trattati con gli intonaci alla vecchia maniera, e ora, con il silicato di potassio, ci permettono di legare solidamente le pitture allo sfondo di intonaco a calce”. L’autore, che ha ringraziato la diocesi per l’accoglienza degna “di una grande famiglia allargata”, ha raccontato come, di fronte alle curvature delle volte quasi ha 90°, ha strappato i cartoni dei bozzetti originari per ridisegnarli correggendo le distorsioni ottiche e realizzare un risultato adeguato. Il confronto con i grandi artisti che hanno affrescato la cattedrale, Borremans e Arduino, non mi spaventa – ha concluso Seme – ma mi incute grande rispetto e senso di responsabilità”.
(Le foto a corredo del servizio sono state estrapolate dal video proiettato in conferenza stampa e sono rielaborazioni non del tutto corrispondenti ai disegni e ai colori reali)










